Parasite, diretto da Bong Joon-ho, racconta la storia della famiglia Kim, che vive in povertà e cerca disperatamente un’opportunità per migliorare la propria vita. Ki-woo, il figlio maggiore, ottiene un lavoro come tutor d’inglese nella casa dei ricchi Park, grazie a un falso diploma. Successivamente, Ki-woo riesce a far assumere anche la sorella Ki-jung come insegnante d’arte per il figlio minore dei Park. Piano piano, tutta la famiglia Kim si infiltra nella vita dei Park, prendendo vari lavori nella villa dei ricchi, ma il loro piano prende una piega pericolosa e complicata. La convivenza tra le due famiglie, così diverse, diventa sempre più intricata e, come un parassita, i Kim finiscono per trasformare la loro ascesa sociale in un incubo imprevisto.
Dal nostro punto di vista “Parasite” è un vero capolavoro. Ha vinto ben quattro Oscar e un Golden Globe, ma la vera domanda è perchè questo film è così travolgente? Con una storia originale, il regista mette in evidenza lo stato sociale presente in Corea del Sud e il divario sociale tra ricchi e poveri. Anche da un punto di vista stilistico il film si presenta molto innovativo, con riprese particolari e con una precisa scelta di luci. Risulta un film modernissimo grazie all’uso di più generi, dal comedy al thriller, dal drammatico al catastrofico, con un finale che lascia senza parole.

Recensito da Anna Lupino e Filippo Bruno