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Il primo ricordo al Buratti

Se dicessi “primo giorno di scuola”, cosa vi verrebbe in mente?

 La prima cosa che balena in mente a me, ragazza del quinto anno, è un’Aula magna fitta di “primini”, tutti schiacciati gli uni contro gli altri, che ascoltano il discorso di accoglienza della Preside. Probabilmente con l’avvento del Covid-19 le cose sono cambiate, ma mi piace continuare ad immaginare il Liceo come mi è stato presentato cinque anni fa.

La scuola media del mio paesino ci aveva dato l’opportunità di scegliere due scuole superiori da visitare in un open day. Nell’assistere alle lezioni, devo ammettere di essermi sentita un po’ spaesata. Ricordo di aver seguito la lezione di una professoressa che spiegava greco in inglese (sarà stato un progetto CLIL…). Subito dopo mi ero inserita nella classe di un’insegnante madrelingua di spagnolo e penso di non essermi mai sentita così spaventata e allo stesso tempo divertita: ho ancora la sua voce che risuona nelle orecchie mentre spiega la geografia della Spagna e traduce i nostri nomi (averla poi avuta come lettrice di terza lingua in primo è stata probabilmente la cosa più divertente della mia vita). Dopo un piccolo e silenzioso tour della sede ex-Pinzi, siamo andati via e mi sono sentita emozionata, non vedendo l’ora di essere finalmente parte integrante di una comunità.

I primi ricordi del Liceo sono un po’ più imbarazzanti, forse, ma provocano una risata ogni volta che ci penso. Ricordo di aver scambiato il palazzo di fronte per la ex-Pinzi, dove si trovava la mia classe, e ricordo che mi preoccupava pensare con chi sarei stata seduta per tutta la prima ora. Passati i primi giorni, ero già nel mood del Liceo: i compiti che sembrano troppi dopo le scuole medie possono passare in secondo piano, mentre sono indimenticabili le ore infinite di messaggi sulla chat di classe, raccontando storie degli anni passati e cercando di conoscersi meglio. Ricordo ancora vividamente le supplenze di quel professore di filosofia che si portava sempre appresso le stesse tre alunne che ci facevano ridere un’ora intera. Ricordo le prime ore di educazione fisica, un continuo mix di passi saltellati e rotazioni di pallavolo. Ricordo il mio primo Galà: eravamo tutta la classe e ci sembrava così surreale e figo (passatemi il termine) poter andare in caserma per il ballo annuale.

 

E voi? Cosa ricordate del primo giorno di scuola?

Agnese T., a.s. 2023-24